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Il piccolo Daniele sbuffò. Il mese di dicembre non era iniziato che da pochi giorni, portando la pioggia e tanto vento freddo, ma lui il freddo neanche lo sentiva. L’entusiasmo per l’alberello disegnato sul calendario all’8 dicembre gli faceva arrossare le guance e lo riscaldava come il fuoco del camino che il papà accendeva nelle notti gelate. Purtroppo però quell’entusiasmo sembrava animare soltanto lui e a casa né i genitori, né le sorelle più grandi assecondavano il suo desiderio di riempire l’albero di luci e palline, appendere i bastoncini di zucchero alle porte, giocare a battaglia di neve con le palline di polistirolo coperte di ovatta, preparare i biscotti, guardare i film sul divano fino a tardi e riempire le calze di cioccolata. “È presto per giocare a tombola!”, protestò la sorella Maria, quando il bambino le corse incontro agitando le cartelle con i numeri. Stava per risponderle che a tombola ci si diverte sempre quando intervenne Camilla: “Possiamo cambiare canale? Polar Express l’abbiamo visto un sacco di volte”. E non fu più fortunato con la mamma che, dopo avergli promesso i biscotti, aveva poi dimenticato di comprare le gocce di cioccolato.
Daniele si inginocchiò ai piedi dell’albero, scoraggiato. Le lucine intrecciate ai rami cambiarono gioco, iniziando a tamburellare allegramente sui brillantini trasparenti che coprivano gli spicchi di una pallina di vetro dorata. Perché quella pallina gli ricordava qualcosa? La mamma non gli permetteva ancora di toccare le sfere di vetro, ma lui era sicuro di averla già vista e infine ricordò dove: nell’album dei ricordi di famiglia. Ed eccola lì, in un’immagine con due bimbe piccole vestite di rosso e l’aria felice.
Nel vecchio album di famiglia c’erano non solo tante foto di Natali passati, ma erano anche incollate le letterine a Babbo Natale scritte dalle sorelle, i loro disegni con le poesie delle feste, vecchie ricette di dolci della nonna. “Che stai guardando?”. Camilla fu la prima ad unirsi a lui, poi la seguì anche Maria. “Mi ricordo di questa foto!”, gridò Maria indicando l’immagine delle bambine e la pallina di vetro sullo sfondo, “Mamma non voleva che toccassimo le palline di vetro, ma poi arrivò zio Ernesto e la convinse con una storia…”. “No! Racconta!”, implorò Daniele. La mamma li raggiunse e si stupì di vederli tutti e tre sul divano, con la pallina tra le mani, le ultime battute di Polar Express in sottofondo, a parlare e ridere. “Nessuno ha fame?” domandò e poi agitò un barattolo di gocce di cioccolato. “Stavo pensando che dopo cena potremmo…”. Daniele non la lasciò finire. “Mamma ti ricordi?”, gridò sollevando l’album.
La sfera di vetro dorata che scintilla dei ricordi più belli
La Golden Star Touch è la stella più bella che sorge nel cielo natalizio non appena in ogni casa splende il desiderio di far festa e, una volta accesa, la sua luce dorata sarà il punto di riferimento per la slitta di Santa Claus in viaggio verso di noi. Anche perché è quando si tocca una stella, con l’animo, che essa può specchiare i nostri desideri, anche quelli inespressi, che conosce solo il nostro cuore, e anzi ad ogni spicchio li riflette, colorandoli di nitidi bagliori scintillanti. Saranno esauditi presto: basta un tocco di stella dal cuore d’oro.
| Materiale | Vetro |
|---|---|
| Colore | Oro |
| Diametro | Ø 8 cm |
| Effetto | Glitter |
