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Un fiocchetto di brina danzò allegramente nell’aria e, per una frazione di secondo, attraversato da un raggio di sole, sembrò quasi colorarsi d’oro prima di posarsi delicatamente al suolo. Alice lo seguì con lo sguardo tutto il tempo e poi si chinò per sfiorarlo e sentire se fosse freddo, come quando era bambina e si divertiva ad inseguire i fiocchetti di ghiaccio e ad aspettare che le si posassero sul nasino rivolto all’insù. Improvvisamente una folata di vento la investì in pieno, facendole arrossare immediatamente le guance. “Che freddo!”, esclamò, rabbrividendo, stupita e impreparata alla brezza di quella mattina, che sapeva quasi di neve. E a nulla valse l’aver avvolto il viso nella sciarpa colorata… anche perché continuava ad abbassarla. Nell’aria le sembrava di sentire un profumo nuovo, che non aveva colto fino a quel momento, un sentore dolce di spezie, che le faceva tornare in mente i pomeriggi invernali accoccolata sul divano con una tazza di cioccolata calda piena di marshmallow tra le mani.
Rientrata a casa corse in camera e tuffò la testa nell’armadio. Era decisamente ora di rimettere ordine, tirar fuori i maglioni di lana, le felpe con il cappuccio e i cappelli con il pompon. Sollevando tra le braccia una pila pesantissima di maglioni rossi e verdi si accorse di una scatolina di legno in bilico in un angolo che stava per cadere e l’afferrò al volo stringendola tra le dita. Al suo interno qualcosa tintinnò sonoramente. Alice non la ricordava affatto. La schiuse piano per sbirciare e la sfera rossa che intravide, dapprima, non le disse niente. Ma poi la riconobbe, l’occhio si impresse sul calendario mentre un pensiero le attraversava la testa rapido come un fulmine. E tutto le fu improvvisamente chiaro, l’aria fredda delle mattine soleggiate, il profumo dei biscotti della pasticceria sotto casa e quella pallina di vetro rossa a spicchi coperta di sottili strisce di luccichio dorato che stringeva tra le mani.
Era il primo dicembre! E quella sfera rossa era il messaggio dell’Alice dell’anno precedente per l’Alice che avrebbe festeggiato il Natale l’anno successivo. Quando era piccola, triste all’idea che le feste stessero per finire, il papà la sollevava così che potesse arrivare al ramo più alto dell’albero e prendere una pallina da conservare nel cassetto del suo comodino, fino al momento di addobbare di nuovo. Accarezzò delicatamente la sfera di vetro, passando un dito sulla scia granulosa dei brillantini. Dentro di sé era ancora quella bambina che non vedeva l’ora di fare l’albero di Natale. Ecco perché non aveva mai smesso di conservare la sua pallina preferita.
La pallina natalizia in vetro rossa e oro che porta il Natale
Improvvisamente l’aria si colora dei bagliori scintillanti delle lucine e si profuma degli aromi più dolci, mentre le guance si accendono di un rossore diffuso al ritmo del cuore che batte un po’ più forte. Tanto atteso, ma improvviso, è arrivato il Natale e un sorriso può finalmente specchiarsi negli occhi degli amici di Santa Claus.
Lo Specchio delle Brame natalizie è proprio quel sorriso, rosso e luminoso, lo stesso che riflette l’emozione sul viso di Santa quando posa sulla spalla il sacco con i regali, pronto a mettersi in viaggio. Nel rossore di quel sorriso anche gli occhi luccicano ed è una scia sottile di quel luccichio che si è posata su ogni piccolo spicchio lucido della sfera, avvolgendola d’oro. È finalmente il momento di far festa.
| Materiale | Vetro |
|---|---|
| Colore | Rosso |
| Diametro | Ø 10 cm |
| Effetto | Glitter |
