Pallina di Natale trasparente Sphere of Time 10 cm

Un piacevole tepore riscaldava le guance della piccola Marika. La prima cosa che la bambina percepì, non appena sveglia, fu il dolcissimo profumo che fumava dalla tazza con il naso rosso da renna sul suo comodino. Aprì gli occhi. La finestra aperta era inondata dei raggi dorati del sole, che si fondevano con le lucine del piccolo abetino addobbato nella sua cameretta, del medesimo colore, e creavano un allegro riflesso sul vetro, come di elfetti che si inseguivano. Il calendario dell’avvento era ancora aperto sul 24 dicembre. La bambina improvvisamente spalancò gli occhi e realizzò ciò che contava, in quell’allegra mattinata: era il giorno di Natale. Al suo calendario mancava da aprire un cassettino e c’era un solo personaggio che ancora non era apparso sorridente dai cassettini pieni di cioccolata. “Babbo Natale!”. 

Si lanciò verso la porta, poi tornò indietro e bevve un sorso di cioccolata. Imboccò il corridoio ancora a piedi nudi, ma sulla soglia del salone si fermò, sollevandosi un poco sulla punta dei piedi per cercare di guardare oltre il divano, verso l’albero. La mamma la sorprese mettendole una mano sulla spalla e incoraggiandola ad avanzare. Anche il salone era profumato, ma non sulle prime non seppe dire da cosa. Subito accanto al divano Marika notò dei cumuletti bianchi che le sembravano molto soffici. Avanzò ancora, i cumuletti stavano prendendo forma, diventando delle impronte di stivali piuttosto grandi e con il tacco pieno di ghirigori. Speranzosa la bambina corse fino all’albero e, accanto ad un grande pacco rosso con una coccarda dorata, notò una piccola pigna profumatissima e, rotolata poco più in là, una campanella. La raccolse e la sentì suonare, proprio come nel suo cartone preferito. 

Con il suo tesoro tra le braccia, la campanella, la piccola pigna, e un po’ di neve, che era davvero soffice e fredda come si aspettava fosse quella del Polo Nord, guardò la mamma. “So dove possiamo conservarli”. Sfilò dall’albero una pallina trasparente e l'aprì. La riempì delicatamente di uno strato di neve e aggiunse una piccola casetta decorativa, con accanto la pigna e una figurina di Babbo Natale in lontanza, che arrivava. “Questo è il luogo del cuore, è la distesa di neve che unisce il Polo Nord alla nostra casa, dove i desideri si realizzano. Appendila sul tuo alberello”. La bambina non se lo fece ripetere due volte. Nella sua letterina a Babbo Natale non aveva chiesto nulla di particolare, solo qualcosa che per lei volesse dire Natale e che potesse conservare, come un luogo del cuore. ‘Per sempre’, aveva scritto. 

La sfera Sphere of Time è lo sguardo di ogni amico di Santa Claus che a Natale si riempie e si colora delle più belle emozioni, come la gioia di un abbraccio, la sorpresa di una scoperta e la felicità di condividerla. Il suo cuore trasparente, come il nostro, sta per accogliere ciò che è importante, che davvero conta perché è il luogo che ci fa sentire a casa. E che si cristallizza nel tempo, come il più prezioso dei doni.