Babbo Natale e il Magico Sacco Dorato dei Sogni 37 cm

“Non vedo niente”. “Shhh”. “Ma così cado”. “Smettila, mi stai pestando i piedi!”. Il piano di Claire e Mina era andato piuttosto bene all’inizio. Quando Claire si era svegliata assolutamente convinta di aver sentito la campanella della slitta, Mina aveva fatto un giro veloce nel corridoio buio, posando pianissimo la testa contro le porte delle stanze, per assicurarsi che tutti dormissero. Avevano studiato il loro piano con attenzione, la sera prima, strette nello stesso lettino, a parlare con i visetti rischiarati dalla sola luce della lampada di lava. “Dormiamo a turno, la prima che sente Babbo Natale sveglia l’altra, che va a controllare che la strada sia sgombra. Poi contiamo fino a dieci e andiamo in salone. Diamo un’occhiata ai regali, facciamo merenda e torniamo a dormire. E domani nessuno si sarà accorto di niente”. “Ma come facciamo a muoverci senza accendere la luce?”, aveva domandato Mina. “Camminiamo piano con le mani avanti. L’ho visto in un film”. “E come facciamo a trovare i biscotti in cucina?”. “Oh per quelli basterà il profumo!”. E sia la sorella maggiore Gisa, che i genitori, nelle rispettive stanze, le ascoltavano e sorridevano.

La prima parte del piano si svolse senza intoppi. Claire e Mina scivolarono silenziosamente dal letto, proseguirono lungo il corridoio e, mettendo le mani in avanti, riuscirono ad arrivare in salone senza inciampare. Ma poi si bloccarono. Di solito la mamma lasciava sempre le tende aperte e un pochino di luce dalla strada filtrava, oltretutto durante la cena della Vigilia avevano spostato il divano e le sedie per giocare e subito Mina inciampò contro una sedia rimasta lontana dal tavolo.

Claire fu più fortunata e a carponi riuscì a toccare un ramo aguzzo dell’albero. “Ci sono!”. “Brava! Ora cerca i regali”. Sentì un po’ di rumori, poi l’affermazione della sorella la spiazzò. “Qui non ci sono”. “Cerca meglio”. “No, non c’è niente”. Si fermarono nel bel mezzo della loro avventura e, se avessero potuto, si sarebbero lanciate un lungo sguardo perplesso. Poi Mina notò una luce tra i rami. “Lì!”, quasi urlò. La sorella seguì la direzione della sua voce e anche lei vide delle lucine calde che si stagliavano su un alberello in un sacco dei doni e su un cappello rosso. La decorazione di Babbo Natale! Era un po’ lontana dall’albero, per questo Claire non l’aveva raggiunta subito e ai suoi piedi, debolmente illuminati dalle lucine nel buio, c’erano i loro regali. “Adesso facciamo pian…”. Ma Mina, in preda alla gioia, si era lanciata contro Babbo Natale e, quando alla fine il salone si illuminò a giorno, i genitori la trovarono, seduta tra i regali, abbracciata alla decorazione guancia a guancia e piena di gioia.

Santa Claus ha sempre le guanciotte colorate di rosso e il viso allegro dagli occhi luminosi che invitano a condividere con lui la sua gioia. Sotto il cappello rosso con il bordo innevato quasi non si vedono le sopracciglia bianche e i lunghi baffi ad ali di gabbiano quasi gli coprono le labbra, ma noi sappiamo che sta sorridendo, con il mento incorniciato dalla cascata canuta di onde ricciolute che è la sua barba.
È arrivato con il sacco di juta già carico di regali, un alberello verde e rigoglioso, un palla rossa e bianca per le partite domenicali quando il sole scalda anche se tramonterà presto, ma tanto è ancora sulla slitta. Durante il volo nel cielo profondo qualche stellina si è posata sul suo cappello e tra i rami dell’abete e luccica illuminandosi come i nostri occhi. Nel suo Magico Sacco Dorato dei Sogni ci porta la più intensa delle emozioni: il desiderio di andare alla ricerca di una sorpresa, la più bella, per condividerla e farne un ricordo che si conserverà per sempre.