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Liliana mise a dormire il piccolo Gabriele e gli rimboccò la copertina con il disegno della renna di Babbo Natale con il nasone rosso. Quel dicembre era particolarmente rigido e le finestre chiuse non riuscivano a trattenere tutti gli spifferi di vento. La ragazza stava preparando qualche addobbo per la casa, palline decorate con la stoffa e intrecci di fiocchi di neve che aveva ritagliato lei stessa. E, intanto, pensava a cosa avrebbe preparato per il pranzo di Natale, probabilmente dei semplici tortellini in brodo e il pollo ripieno. Aveva spostato accanto alla sedia il suo Babbo Natale. Erano un po’ di giorni che gli cambiava posto. Dalla porta di ingresso al divano, poi accanto alla sua scrivania. Ma a pensarci bene sarebbe stato meglio vicino alla culla di Gabriele. Indossava un maglioncino color crema e un giaccone celeste, gli stessi colori del suo pigiamino. E chi meglio di Babbo Natale per augurare sogni d’oro ad un bambino. Lanciò un’occhiata alle foto appese in salotto. Lei da bambina, adolescente, insieme a quello che poi sarebbe diventato suo marito. Da piccola amava festeggiare il Natale insieme alla sua famiglia, molto numerosa, e giocare e scherzare insieme ai suoi cuginetti. Le dava un senso di calore. E mentre si lasciava prendere dai ricordi pian piano si stava addormentando. Era ancora sul suo divano, avvolta nel caldo abbraccio di un morbido cappotto, proprio come quello del suo Babbo Natale.
Si ridestò che era mattina. Si sentiva profondamente rilassata e pronta a cominciare una nuova giornata. Era ora di ritornare ai suoi impegni quotidiani, a quel favore che aveva promesso di fare alla sua vicina, alla lista della spesa per il pranzo di Natale. Si alzò per controllare la culletta di Gabriele. Il bimbo era sveglio e aveva sporto un braccino per stringere il pompon del cappello di Babbo Natale. “E tu che ci fai qui?”, si domandò. Ieri era accanto alla sua scrivania, o almeno così era sicura di ricordare. Doveva averlo spostato prima di addormentarsi e fare quello strano sogno. “Ma è esattamente qui che devi stare”.
Santa Claus in giacca e cappello celeste
Il freddo dicembrino non intacca il calore che Babbo Natale diffonde negli animi di chi ama il Natale. Anche in una mise diversa, in cui il rosso lascia spazio all’azzurro pastello, più adatta ad una gita avventurosa su un ghiacciaio che ad una scorpacciata di biscotti davanti al camino. Su un maglione crema a trama verticale Santa Claus indossa un lungo cappotto azzurro a tinta unita con inserti di pellicciotto che arriva all’altezza dei pantaloni bianchi, infilati in un paio di stivaletti in pellicciotto chiusi da un fiocchetto anch’esso bianco. Per proteggersi dal freddo e dal vento indossa il suo tipico cappello con pompon, celeste come il cappotto. E i suoi occhi.
Sacco dei regali bianco e sorriso rosso
Pur indossando un abito dalle tonalità fredde, anche il sacco dei doni che ha in spalla è completamente bianco, Babbo Natale scalda sempre il cuore e le feste con il suo sorriso acceso e avvolgente. Un sorriso che ha il medesimo colore delle fossette sulle guance gonfie, su cui sono posati gli occhialetti dalla montatura tonda e dorata, e che è illuminato dal bianco dei capelli e della barba, in morbido tessuto, che gli danno un’aria saggia, ma bonaria.
Materiale | Stoffa |
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Colore | Tiffany |
Larghezza | 30 cm |
Profondità | 25 cm |
Altezza | 70 cm |