Con le luci natalizie l’abete prende vita. Calde, fredde o colorate, grandi o piccole che siano, avvolgono i rami pungenti dell’albero di Natale in un abbraccio stellato. La scelta delle luci va effettuata con attenzione e oculatezza. Per praticità sono la prima decorazione con cui si abbellisce l’albero, affinché poi facciano risplendere le palline e gli altri addobbi. E, accese in tutte le case, si trasformano in una mappa scintillante che nella notte di Natale guida la slitta di Santa Claus, in missione per consegnare i doni. 

 

Perché si mettono le luci sull’albero di Natale

Nella tradizione cristiana la luce ha sempre rivestito un’importanza centrale. Simbolo di Dio, nonché di Cristo come portatore di vita eterna, è questo il significato conferito in origine alle prime lucine natalizie, per lo più fiaccole e candele, utili anche a rischiarare case in cui non c’erano altre fonti di illuminazione. La nascita delle lampadine elettriche a incandescenza, in un secondo momento, ha permesso di rivoluzionare e reinterpretare questa antica usanza. Nel 1882 l’ingegner Edward H. Johnson nel cortile di casa addobbò un abete con una serie di ottanta lampadine, dando risalto all’invenzione dell’amico e socio Thomas Edison. Ma è solo con il primo decennio del Novecento che le lucine natalizie entrarono nel novero delle decorazioni immancabili per le feste, dal momento che l’energia elettrica era ormai alla portata di un più ampio numero di persone. 

Anche qui dove viviamo noi, in origine, la luce non era molta. Nei mesi invernali a Rovaniemi il sole sorge tardi e tramonta presto e, in un buio fitto in cui non si riusciva a vedere oltre la punta dei nostri nasi, un brivido correva lungo la schiena. A volte, infatti, ci sembrava difficile riuscire a coltivare i pensieri positivi e a farli viaggiare sulle lunghe distanze fino a raggiungervi. Quasi come se il buio fosse un ostacolo in carne e ossa. 

Urgeva fare qualcosa. E fu così che alzammo gli occhi al cielo.

 

La formula delle luci natalizie

A Nataland c’è un magnifico planetario che sorge su un’altura. Da lì è possibile ammirare il cielo trapunto di stelle e, puntando alla massima potenza i nostri telescopi a energia lunare, addirittura arrivare a vedere distintamente l’universo e le sue caleidoscopiche galassie. Quelle che ad occhio nudo, da lontano, sembrano solo minuscoli puntini, invece, sono dotate di un potenziale immenso e inesauribile. Fu così che, in tempi remoti, noi elfi astronomi, insieme a Kymia e agli elfi scienziati, iniziammo a catturare la luce delle stelle più belle per riprodurne la luminosità. La soluzione per coloro che desideravano vedere nitidamente la speranza in un futuro fulgido e gioioso. E quale modo migliore per condividerla se non in forma di luce natalizia? Una volta assorbita la luce all’interno delle ampolle Rahimi è compito degli elfi inventori racchiuderla in una lampadina e predisporne l’inserimento in catene e cascate luminose per alberi di Natale e altri ambienti domestici. Che fossero adatte allo scopo è stato subito evidente. Sin da quando, secoli fa, alcune di queste catene finirono per sbaglio nel sacco di Santa Claus che le perse durante un giro con la sua slitta nei cieli del Nord Europa. Devono essere scivolate fuori dal sacco e finite in una abetaia. Questo spiegherebbe le visioni di stelle tra i rami che ad un certo punto della storia hanno dato vita alle tante leggende sugli alberi di Natale illuminati.

 

Le luci per l’albero: quali e come sceglierle

Far risplendere in modo unico i ricordi e le speranze degli uomini è un compito serio e impegnativo. Ecco perché abbiamo cominciato a raccogliere alcuni dei bagliori più intensi ed eterei in giro per l’universo e ad infondenderli in luci natalizie in grado di rendere accogliente una casa creando un’atmosfera calda e confortevole. 

Permettetemi di accompagnarvi in un breve viaggio tra le costellazioni che hanno dato vita alle catene luminose di Nataland di cui, infatti, portano il nome e raccolgono l’essenza. 

  • Orion: grande e luminosa nel cielo. È una delle prime che ho scoperto, già prima che noi elfi arrivassimo sulla terra, ed è dallo studio di questa costellazione che è nata la mia passione per l’astronomia
  • Auriga: il suo nome significa cocchiere e di fatto è una guida perché è seguendo la sua scia nella Via Lattea che, secoli fa, ho scoperto la Stella Polare. Ben prima degli astronomi sulla terra
  • Andromeda: è una delle più grandi, talvolta visibile ad occhio nudo. Ha ispirato a Kaydinv un meraviglioso poema epico-elfico, che è tra le fonti di molti capolavori della letteratura terrestre
  • Pegasus: Pegaso è il famoso cavallo alato della mitologia greca. Ma forse, al momento della scoperta da parte degli astronomi, ad essere immortalato dagli allora rudimentali telescopi fu Kayorin in groppa ad una renna
  • Hydra: ho impiegato mesi a lavorare la luce di questa costellazione, una delle più antiche e lunghe dell’universo. Per fortuna che le tazze di cioccolata di Lekta mi hanno aiutato
  • Perseus: si ammira in cielo quasi tutto l’anno e la luce sua è particolarmente adatta a conciliare il sonno dei bambini
  • Cygnus: si ispira ad uno degli animali più eleganti della terra. Il primo incontro delle nostre renne con un cigno fu alquanto buffo: provarono ad imitarne le eleganti movenze, ma ruzzolarono l’una addosso all’altra
  • Centaurus: la sua luce potentissima ci ha colpiti in pieno, esattamente come potrebbe fare un mitologico centauro
  • Lyra: ha ispirato gli altri elfi artisti in sogno che infatti, dopo aver catturato le sue luci, hanno composto un brano di quello che ora è il nostro inno in lingua Kelim
  • Gemini: la sua potenza luminosa era tale che, per catturarla, ho dovuto chiamare a raccolta due intere squadre di elfi 
  • Sagitta: la luce di questa costellazione ci ha colpito al cuore per la sua bellezza esattamente come una freccia
  • Antilia: è piccolina, ma ispira una grande simpatia perché la sua forma ricorda un po’ le nostre orecchie a punta
  • Pixys: il suo nome significa bussola e, esattamente come questo strumento, la sua luce è in grado di sbrogliare i pensieri più cupi
  • Octans: la sua denominazione richiama uno strumento di navigazione. O forse uno dei nostri copricapi che una volta abbiamo regalato ad un astronomo terrestre?
  • Crater: è nata da una delle più roboanti esplosioni che l’universo abbia mai visto tant’è che, prima che la sua luce diventasse stabile, abbiamo dovuto lavorarla indossando lenti molto scure

 

Le luci per l’albero: caratteristiche funzionali

Come trovare la catena luminosa ideale per ciascun albero? Naturalmente in base all’atmosfera natalizia con cui si desidera vivere il periodo festivo. Ciascuno di noi elfi, ad esempio, ama ritrovare nella sua bottega un certo tipo di luce, del colore prediletto, che disegna un determinato tipo di intrico sulla parete e ci fa abbandonare all’immaginazione.

 

Tipologia e dimensione del bulbo


Le catene luminose progettate a Nataland hanno i bulbi a Led, che rendono un ambiente familiare e confortevole e fanno risaltare anche i piccoli particolari, essendo oltretutto più potenti rispetto alle tipiche luci a incandescenza, pur consumando molta meno energia. A seconda della dimensione del bulbo distinguiamo tra:

 

 

  • Led Standard: bulbi dalla forma tradizionale un pò cilindrica

 

  • Led Ball: bulbi a forma sferica di un centimetro

 

  • Micro Led: luminosissimi mini bulbi di piccole dimensioni

Misure della catena e disposizione dei bulbi

Le catene di costellazioni luminose si differenziano per numero di stelle-bulbo e lunghezza della catena. In particolare, ci sono serie di:

  • 100 Led (della lunghezza di 5 metri)
  • 300 Led (15 metri)
  • 500 Led (25 metri)
  • 100 Led (50 metri)
  • 2000 Led (100 metri)
  • 20 Micro Led (2 metri)
  • 100 Micro Led (10 metri)
  • 480 Micro Led (24 metri)
  • 1120 Led (2 metri) per il mantello luminoso da 20 stringhe di led

Le lampadine sono disposte lungo il cavo in maniera alternata, e distribuite a 5 centimetri di distanza l’una dall’altra, così da creare un fascio di luce incredibilmente luminoso. 

Per la quantità ideale di luci da porre sull’albero, invece, consiglio di tenere conto dell’altezza e del diametro dell’abete e, naturalmente, della luminosità che si vuole conferire all’ambiente. 

 

Colore dei bulbi e giochi di luci

 

Ogni catena è in grado di colorarsi di tinte specifiche. Nel complesso, a seconda della costellazione a cui ci siamo ispirati, ci sono 6 colori diversi:

  • Bianco caldo
  • Bianco freddo
  • Rosso
  • Blu
  • Rosa
  • Multicolor

Anche qui la preferenza dipenderà dall’atmosfera a cui si aspira. Le tonalità calde riscaldano maggiormente l’ambiente; io, invece, preferisco quelle fredde perché particolarmente brillanti. Rosso e blu sono più tradizionali; mentre il rosa si adatta, ad esempio, ad uno stile shabby, in cui predominano i colori bianco e pastello. Anche il multicolor, ormai, è un classico delle decorazioni festive, adatto a chi non vuole rinunciare a tutti i suoi colori più amati.

Per dare un pizzico di magia, oltretutto, ci siamo divertiti a ricreare otto diversi effetti di luce che, a scelta, è possibile alternare: 

  • combinata
  • a onda
  • sequenziale
  • a flash
  • fissa
  • a intermittenza
  • a luminosità crescente
  • con dissolvenza lenta

Colore del cavo

Ci sono catene con cavo:

  • Verde: l’ideale per abbellire il classico abete verde o un più particolare albero di colore scuro
  • Trasparente: perfetto per decorare alberi bianchi o innevati

Come mettere le luci sull’albero di Natale: tre tecniche

Premesso che nella disposizione delle luci si parte sempre dal basso, mai dalla punta, vi converrà prima districare il filo o finirete per ingarbugliarvi (una renna una volta si è ritrovata tutte le lucine incastrate tra le corna!).

Le tre modalità di allestimento più utilizzate sono:

 

  • A spirale: il filo si dispone a partire dalla base fino alla cima,  ruotando intorno alla superficie dell’albero, appunto come una spirale. Con questa tecnica le luci potrebbero restare principalmente all’esterno, sulla punta dei rami, quindi per dare un effetto di profondità conviene alternare con giri di luci anche all’interno e sopra e sotto i vari rami
  • Intreccio ‘Nataland’: è un po’ elaborato, vi avverto, richiede un certo tempo e un maggiore quantitativo di luci da avvolgere ramo per ramo, dall’interno di ciascun ramo verso l’esterno. La preferiamo perché ci permette di dedicare amore e tempo al nostro albero
  • Mantello di luci: il mantello di luci è dotato di un anello che si poggia sulla cima dell’albero e da questo si dipanano stringhe di bulbi led da aprire e poi sistemare tra i rami

Le lucine si accendono ed ecco che sprigionano la magia dell’albero di Natale. La percepisci subito appena entri in casa, soprattutto quando intorno è tutto buio e l’unico bagliore arriva proprio dall’abete. E volendo ci si può sbizzarrire a decorare con le stesse luci anche le altre stanze. Ed ecco che la casa si trasforma in una galassia… la Galassia del Natale.